Gianluigi Saulle

Gianluigi spalanca gli occhi, cerca di capire se è uno scherzo, poi sorridendo dice: “È la nostra occasione!”

Pugliese, ventitré anni, Gianluigi ha appena scoperto che c’è anche il suo nome, tra i convocati nella squadra di bowling che rappresenterà l’Italia ai prossimi Giochi Mondiali Special Olympics di Berlino e non parla al singolare. Dentro questo traguardo che gli fa tremare la voce ci mette tutti quelli che con amore l’hanno accompagnato fino a meritarsi la maglia azzurra.

Gianluigi Saulle è un ragazzo autistico di 23 anni con l’hobby del modellismo e due grandi passioni: il cinema e, naturalmente, il bowling. Da otto anni frequenta le piste macinando strike su strike e tra qualche mese vivrà per la prima volta un’esperienza lontano da mamma Patrizia e papà Francesco. Una grande sfida, che parte da lontano.

La determinazione non s’arrende alle diagnosi

“La storia di Gianluigi inizia il 31 luglio 1999 ed è subito in salita – raccontano i suoi genitori – durante il travaglio l’ostetrica perde il battito per due volte e si ricorre ad un cesareo d’urgenza che, dopo tanta paura, si risolve per il meglio. Il primo anno di vita scorre tranquillo ma già a due anni siamo convocati dalla direttrice dell’asilo, perché le maestre si accorgono che il bambino non reagisce adeguatamente agli stimoli. Tra incredulità e scetticismo ci chiediamo cosa fare e iniziamo una via crucis fatta di lunghi ricoveri, esami, valutazioni e trattamenti. Passano gli anni e si arriva al momento in cui la medicina tradizionale si arrende e a soli 8 anni sentenzia che si tratta di autismo e decreta che non si può fare più nulla per migliorare le capacità psicofisiche del bambino. Gianluigi dovrà cavarsela nella vita con un vocabolario di una dozzina di parole e dipendenza da psicofarmaci. Il mondo ci crolla addosso”.

Papà e mamma non si arrendono: Francesco rinuncia alla carriera e chiede di lavorare nel comune di residenza per poter intensificare le attività di recupero post didattiche.

Angeli e dieta, buoni alleati

“Dopo pochi mesi ecco l’incontro col nostro primo angelo terreno – ricorda il papà – quando in una trasferta di lavoro a Bari conosco un altro genitore speciale che sta facendo seguire il figlio dal dottor Nicola Antonucci. I dubbi sono macigni, le informazioni prese in ambiente medico dove lavora mia moglie descrivono il medico come uno stregone di cui diffidare, ma dopo la sentenza senz’appello ricevuta, cosa costa provare? Comincia la seconda parte dell’infanzia di Gianluigi, il dottor Antonucci ci profila una strada lunga e incerta. Dopo una serie di analisi la diagnosi è di una candida intestinale. Il primo passo è la dieta: via zuccheri, glutine, caseina, funghi e altro. Privazioni terribili per il nostro bambino”.

Mamma Patrizia s’inventa l’impossibile per dare una dieta varia con quello che offre il mercato (siamo a inizio 2008).

“Il primo mese porta subito buoni risultati – aggiunge la mamma – Gianluigi perde 17 chili. A otto anni ne pesava 70, e l’iperattività diminuisce. La strada sembra giusta e decidiamo di seguirla chiudendoci a riccio e cominciando un lungo periodo di isolamento per evitare uscite, feste, compleanni, matrimoni. La vita si limita a casa, scuola e lavoro per evitare al bambino stress da negazione di cose buone da mangiare, come le chiama lui. Anche gli integratori sono un valido aiuto, che consente di ridurre i farmaci”.

Il ruolo della scuola e i primi approcci allo sport

“Alla Primaria e alla Secondaria di primo grado – spiegano i genitori – si lavora prevalentemente sulla socializzazione e sulla strada di Gianluigi arrivano figure positive, che con gli scarsi mezzi a disposizione della scuola fanno quello che possono e permettono al bambino di fare ciò che è in grado di fare. La maestra Maria Capasso e l’educatrice Carmela Sblendorio sono così a cuore a nostro figlio che ancora oggi non manca loro il suo buongiorno, ricambiato, con whatsapp. In terza media arrivano le prime esperienze sportive. Proprio per favorire la socializzazione, Gianluigi  viene inserito nella squadra di basket della scuola. Ha un buon tiro ma non comprende le regole il che induce i compagni a non passargli la palla. Il ragazzo sentendosi escluso inizia prima a frequentare controvoglia e poi a rifiutare gli allenamenti, abbandonando infine la squadra per concentrarsi sulle terapie comportamentali”.

Aggrapparsi alle passioni

Saverio Giannini è un amico di famiglia, di professione fa l’educatore ed è per Gianluigi l’ennesimo angelo.

“Per aiutarlo a superare la paura dei luoghi chiusi – aggiungono mamma e papà – porta il ragazzo al cinema e un po’ alla volta riesce a farlo rimanere seduto tranquillo per l’intera durata di un film. Una volta raggiunto questo obiettivo, cerca un’attività per scaricare le energie e inizia a portarlo al bowling. Anche qui una risposta positiva e nel 2014 inizia l’avventura di Gianluigi in questo sport. Giuseppe Semplice, presidente dell’asd Barium di Bari, team Special Olympics che svolge l’attività a Triggiano, incoraggia i  risultati apprezzabili di Gianluigi e Pino propone di tesserarlo per la squadra di bowling. Essere tesserati permette di giocare a costi più contenuti ma soprattutto Gianluigi è di nuovo membro di una squadra, e sfoggia decine le fotografie con sua la nuova maglia”.

Le prime gare. La squadra è una seconda famiglia

Il veloci progressi, l’allegra predisposizione a questa disciplina, la competenza del coach Pino Semplice, una splendida persona impegnata nel sociale e vicino ai valori di Special Olympics, hanno fatto il resto. Gianluigi viene praticamente adottato dai compagni di squadra e apprende non solo le tecniche per ottenere risultati migliori, ma soprattutto il comportamento di un bravo giocatore di bowling: il rispetto del compagno e dell’avversario, la gestione del tempo di attesa del proprio turno.

“Oggi possiamo affermare che per Gianluigi le piste sono oasi di realtà dove raramente è un autistico iperattivo chiuso nel suo mondo. Abbiamo sempre cercato di far partecipare Gianluigi alle manifestazioni proposte dal coach. La prima è una trasferta a Ciampino, nel 2015, insieme ad altri due atleti: Cioce e Gagliardi. Qui Gianluigi, non ancora sedicenne, inizia la sua collezione di medaglie: la prima d’oro con la squadra unificata e poi il bronzo individuale. Vedere la gioia nei suoi occhi, ma soprattutto il suo comportamento composto e ligio alle regole, ci ha convinto a continuare il percorso, economicamente impegnativo e costruito sugli sforzi della famiglia e del tempo a lui dedicato dagli amici del suo club, ai quali non saremo mai abbastanza grati”.

Nel 2016 gioca a latere di una tappa del Torch Run in casa, a Triggiano, dove emozionato accende il tripode con la fiaccola olimpica. Il 2017 è un anno ricco di eventi. I giochi regionali Pugliesi a Triggiano, i Play Games e a Roma partecipa alla festa dei dieci anni della SS Lazio Bowling. Una collezione di medaglie d’argento individuali per Gianluigi, che felice e determinato, conia il suo grido di battaglia Mamma io prendere uno, mettendo nel mirino il gradino più alto del podio.

Maturità e nubi all’orizzonte

Finisce anche la scuola superiore, altra buona esperienza con notevole spinta dei due insegnanti di sostegno, il professor Benny Pezzolla e la professoressa Florinda Tanzarella. Grazie a loro Gianluigi si diploma con 100 centesimi. Anche durante il quinquennio delle superiori c’è una nube che cerca di oscurare il sole.

“Nel quarto anno tarda la nomina dell’educatore – spiegano i genitori di Gianluigi – c’è omertà sulla responsabilità, ma ormai siamo diventati dei gladiatori e andiamo in visita, documenti alla mano, al responsabile del servizio presso la Provincia di Bari. Ci vogliono oltre quattro ore, ma alla fine usciamo con la promessa di risolvere la mancanza e la promessa viene mantenuta. Prima della fine del ciclo scolastico, ci prepariamo al post andando alla ricerca di una struttura che possa ospitare nostro figlio almeno la mattina, con didattica e terapie occupazionali”.

Tante le opzioni, ma nessuna sembra quella adatta e soprattutto Gianluigi le rifiuta con determinazione. Mamma Patrizia è costretta a lasciare il lavoro.

Montecatini 2018, i primi Giochi Nazionali

Il giugno successivo ecco la prima esperienza ai giochi estivi nazionali Special Olympics di Montecatini.  Qui il team Barium si presenta con un solo atleta, l’impegno economico è elevato, ma per Gianluigi è importante esserci.

“Si qualifica per la categoria M5 e contro  ogni pronostico, data la presenza di ragazzi più grandi ed esperti, vince la medaglia d’oro. In assenza dei compagni del Barium viene inserito anche in una squadra mista e in una festa di colori e di gioia vince anche un’altra medaglia, stavolta d’argento. Dopo i giochi, finalmente troviamo un bel centro, I Pesci Rossi di Triggiano, che accoglie ogni mattina diversi coetanei. Gianluigi si trova bene con gli altri ragazzi grazie a Isa Spinosa e Margherita Capobianco che guidano le attività attirando l’interesse del gruppo”.

Gli anni scorrono e il 2019 è quello dei Play Games in casa, dove arriva un altro oro individuale, mentre continua la frequenza al centro dei Pesci Rossi, dove Gianluigi coinvolge anche alcuni compagni nella sua passione sportiva.

Gli Smart Games Special Olympics contro la monotonia dell’isolamento

“Nel 2020 la pandemia stravolge il mondo di tutti, ma soprattutto quello degli Atleti Special Olympics. Con palestre e piste chiuse, ecco l’invenzione degli Smart Games, eventi che permettono di continuare a praticare lo sport amato in ambiente domestico, in sicurezza. Anche il centro I Pesci Rossi chiude per non riaprire più. Margherita trova lavoro altrove e quando può ci viene a trovare, supportando Gianluigi e inventando varie attività. Anche il 2021 passa in sordina con un’altra edizione degli Smart Games, e finalmente a ottobre riapre il bowling. Riprendono allora gli allenamenti per prepararsi al grande evento del 2022, i 27esimi Giochi nazionali estivi Special Olympics di Torino”.

2022, si torna in campo

“Anche per questa edizione del torchrun che precede la manifestazione nazionale – aggiungono mamma e papà – Gianluigi è scelto come tedoforo e nella splendida cornice di Gravina in Puglia porta la fiaccola olimpica con orgoglio. Torniamo in campo è il motto dell’edizione e anche Gianluigi torna a giocare per una medaglia. Si parte ancora una volta senza compagni. Un peccato, perché lo Stadio Grande Torino è uno spettacolo, al cospetto di 14mila spettatori fra tecnici, accompagnatori, familiari e altri partecipanti, alla cerimonia di apertura dei giochi, per la Puglia sfilano solo 14 atleti sugli oltre 3mila totali. Noi genitori ci sentiamo piccoli piccoli, rispetto alle delegazioni delle altre regioni e ci chiediamo perché agli atleti speciali pugliesi viene preclusa questa bellissima esperienza. Per fortuna questi pensieri sono lontani dai ragazzi che sfilano gioiosi e festanti sul prato”.

L’incredibile rincorsa all’oro

“Dopo i preliminari Gianluigi si colloca nella categoria M1, la più tecnica, e data la sua convinzione di prendere 1 ovvero salire sul gradino col numero 1, cresce la preoccupazione sulla reazione in caso di insuccesso. Gioca infatti contro i migliori e fra i suoi avversari c’è n’è uno che ha partecipato ai mondiali di Dubai, dove ci dicono che ha sfiorato il podio per pochi birilli. Gianluigi è determinato e gioca in crescendo, nella terza partita mette a segno il suo nuovo record personale di 199 punti, è medaglia d’oro, il bowler più forte dell’edizione. Non si contano le foto, la prima ancora sulla pista è con Micaela, che Gianluigi chiama la mia migliore amica, compagna di giochi e avventure dal 2004, e poi, quelli che pochi minuti prima erano avversari ora lo abbracciano e vogliono immortalare il momento, spunta il campione d’Italia Alessandro Del Carmine che vuole uno scatto con Gianluigi e l’emozione cresce. Qualche giorno dopo ci sono le gare a squadre, prestato anche questa volta ad un Team misto incompleto, bissa la medaglia d’argento di due anni prima e torna a casa felicissimo, con un forte senso di gratitudine per Pino Semplice, coach e mentore di Gianluigi. Le medaglie conquistate e la maturità sportiva di nostro figlio sono il frutto del tempo suo e di quello di tutto il team Barium.

La ciliegina sulla torta, Berlino 2023

Il ragazzo diventa un eroe per amici e parenti. L’idolo dei colleghi di papà avvicinatisi al bowling grazie a lui. Ad agosto, poi, arriva la convocazione come atleta titolare della nazionale italiana Special Olympics di bowling che parteciperà ai prossimi World Games di Berlino a giugno 2023. “Sul serio?”, “sono io?”, “non è possibile” le sue esclamazioni mentre coach Pino gli legge il comunicato, “Torniamo a Berlino…” e mentre leggiamo la gioia nei suoi occhi, per noi genitori  c’è l’eccitazione per la sua prima esperienza in autonomia, lontano da noi”.

Cittadino dell’anno

Ma le emozioni non finiscono qua. L’amministrazione comunale con il sindaco Michele Laricchia proclama Gianluigi Capursese dell’anno 2022 nel tripudio di amici, familiari e concittadini che per la prima volta sentivano parlare di Special Olympics.

“È stata una bella edizione – afferma il primo cittadino – Premiare Gianluigi mi ha emozionato tanto. L’attenzione dell’amministrazione per le persone speciali che spesso, purtroppo, diventano invisibili, è altissima. Premiare questi portatori di speranza e di bellezza è una  grande gioia”.

Obiettivo lavoro, un altro strike

“Si continua con l’attività didattica e comportamentale per una maggiore autonomia. Al momento la principale preoccupazione di Gianluigi è l’evento mondiale del prossimo anno, la preparazione e l’ansia per l’attesa. Ma non siamo soli, per prepararci a questa esperienza. Margherita non ha mai smesso di interessarsi a Gianluigi e nel frattempo si sperimenterà un inserimento lavorativo vicino casa”.

Ecco allora il primo passo su un nuovo percorso. Di certo non sarà facile, perché fare i conti con i concetti astratti è un grande scoglio, ma con gradualità e costanza Gianluigi ha già dimostrato di saper oltrepassare i suoi limiti.

Il ruolo decisivo di Special Olympics

“A Special Olympics vogliamo dire grazie per tutto quello che ha fatto e che continuerà a fare – concludono mamma Patrizia e papà Francesco – l’evoluzione dello sport verso l’unificato è in gran parte merito suo. L’ultimo intervento parlamentare per chiedere una spinta dei pediatri alla pratica sportiva dei ragazzi speciali dà la consapevolezza di cosa può fare questo movimento nel nostro paese. Non fermatevi. A tutti i genitori che si trovano a cominciare il percorso di genitori speciali, vogliamo dire di non arrendersi: il mondo vi crollerà addosso ma abbiate la volontà di scrollarvelo, ci sono tanti angeli pronti ad ascoltarvi e ad aiutarvi. Chiedete, non abbiate paura o vergogna, e appena possibile spingete i vostri ragazzi a praticare lo sport, qualsiasi sport per cui sono portati, perché è una valvola di sfogo fisica e mentale. Non sono pochi i bambini iperattivi o con disabilità che hanno fatto sognare con le loro imprese, Michael Phelps ne è un grande esempio”.

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