Davide Dalla Libera

Davide Dalla Libera, ha nel cognome una po’ del suo destino. Ha una vita che viaggia libera dai pregiudizi e dalle etichette e che anche grazie allo sport tocca i suoi momenti più alti. Capitano del team unificato del Volley Agrate fresco di medaglia d’oro ai Giochi Nazionali di Torino, come ciliegina sulla torta per un anno da incorniciare arriva il lascia passare per i Giochi Mondiali Special Olympics di Berlino, insieme alla compagna di squadra Martina Confalonieri. Convocazione a cui subito risponde presente, senza tentennamenti, con naturalezza. Consapevole che questi ultimi otto anni passati a  spedir palloni oltre la rete non sono stati soltanto un gioco, ma un modo per conoscersi e per conoscere il mondo, perdendo un po’, vincendo un po’. La magia di una palla che rimbalza da una mano all’altra e che ti porta a esplorare i tuoi limiti.

L’infanzia serena di un compagnone

“Davide è nato il 17 novembre 1994 a Vimercate  – racconta sua madre – ed è sempre vissuto a Bellusco, in provincia di Monza e Brianza. Era un bambino molto tranquillo e la sua infanzia è stata per noi un bel periodo perché fin da piccolo ha sempre apprezzato la compagnia di altri coetanei, e anche durante il percorso scolastico si è sempre trovato bene con i compagni di classe. Le difficoltà sono iniziate alle scuole medie quando alcuni ragazzi lo prendevano in giro. I primi tempi sono stati duri, ma con il tempo Davide ha imparato a non ascoltare i commenti stupidi”.

Lo sport per entrare in fiducia

“La sua carriera sportiva è iniziata con il karate – ricorda – però in palestra spesso e volentieri preferiva i materassi agli allenamenti, non amando lo sforzo fisico. A conclusione del percorso scolastico ha frequentato il Servizio di Inserimento Lavorativo ed è stato qui che ha conosciuto la realtà di Special Olympics. Come per tutte le novità, inizialmente Davide stava sulle sue, temendo di essere giudicato e deriso. Con il tempo ha trovato i suoi spazi e soprattutto ha maturato fiducia nelle sue possibilità, cominciando a divertirsi a giocare e a vincere.

L’esperienza dorata dei Giochi nazionali Special Olympics

“A proposito di vittorie, Davide è stato il capitano della squadra vincitrice dei  Giochi Nazionali a Torino, nel giugno scorso. Un’esperienza da raccontare a tutti i suoi amici, perché lui – precisa la mamma – è un gran chiacchierone, a volte anche un po’ pettegolo, ma senza malizia, ed è sempre disponibile anche con chi conosce appena, pur essendo di natura introverso”.

Non solo volley…

“Oltre alla pallavolo – aggiunge la mamma – gli piace andare in palestra e ha cura del suo fisico, per cui segue un’alimentazione sana. La sua ultima estate è stata ricca di novità perché oltre alla convocazione mondiale, Davide ha vissuto la gioia di un’offerta di lavoro che si è appena concretizzata in un’assunzione a tempo indeterminato in un’azienda vicino casa che potrà raggiungere in autonomia con la sua auto. A questa comunicazione, come da suo stile, Davide ha sorriso, si è strofinato le mani e ha fatto finta di niente, come fosse la cosa più normale che gli potesse capitare. Perché Davide, in occasioni particolari, ritrova tutta la sua timidezza e fatica a esprimere le sue emozioni, ha bisogno di tempo per elaborare le situazioni in cui è protagonista”.

Con Special Olympics  otto anni in crescendo

“Come mamma ritengo che questi otto anni di Special Olympics abbiano dato a Davide la possibilità di crescere soprattutto come persona – afferma con riconoscenza –  perché ha imparato ad affrontare con un mezzo sorriso le sconfitte ed ad avere più pazienza con se stesso. La comunicazione della convocazione ai Giochi mi ha sorpresa. All’inizio mi è sembrata una cosa irreale poi, perché anch’io ho i miei tempi di elaborazione, ma sono stata sempre orgogliosa dei suoi successi”.

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