Sono la mamma di Giulio Bocchetti, un ragazzo con la sindrome di Down, ha 33 anni. Giulio ha un carattere solare, socievole con tutti, tanto che a volte, al fine di renderlo più autonomo, negli anni è stato necessario fargli capire che la sua socievolezza è una virtù che va coltivata con cautela e moderazione. Come hobby gli piace ascoltare la musica, colorare, scrivere e collezionare cartoline e magneti dall’Italia e dal mondo.
La nascita di Giulio, essendo il primo figlio, è stata traumatica perché inaspettata vista la mia età all’epoca, ma noi genitori sin da subito abbiamo cercato di stimolarlo sia con la lallazione che a livello motorio tanto che a 5 mesi mangiava con il cucchiaino, mentre suo fratello di 17 mesi più piccolo a 9 mesi non ne voleva ancora sapere, a 6 mesi ha iniziato con il “mamamama”. Ha iniziato a camminare a 31 mesi in contemporanea con suo fratello.
La scuola
L’infanzia di Giulio è stata serena ha frequentato per circa sei mesi il nido per poi essere inserito nella scuola dell’infanzia e di seguito sino alla secondaria di II° grado.
Ogni passaggio di ciclo scolastico era per noi genitori fonte di angoscia ma Giulio ha sempre incontrato degli insegnanti che hanno saputo valorizzare le sue capacità tanto che, in classe, è sempre stato considerato una risorsa e non un peso. Non c’è mai stato nessun episodio di discriminazione e comunque il suo carattere socievole è stato certamente di aiuto.
Premetto che Giulio prima di iniziare la prima elementare aveva solo frequentato un corso di pre-scrittura e pertanto quando l’insegnante ci raccontò che, a 15 giorni dell’inizio della scuola, lui aveva fatto il primo dettato non riuscivamo a crederci, anche perché suo fratello, anche lui in prima elementare ma in un’ altra sezione, il dettato l’avrebbe fatto 2 mesi dopo. La disponibilità e la capacità delle insegnanti ha fatto in modo che non ci fosse ancora bisogno di un insegnante di sostegno per Giulio, almeno sino all’inizio del secondo quadrimestre, in terza elementare.
Lo sport
Abbiamo cercato di avvicinare entrambi i nostri figli allo sport portandoli in piscina ma purtroppo quest’esperienza è stata negativa sia per Giulio che per suo fratello, in quanto gli istruttori non erano all’altezza.
Verso i 17 anni abbiamo conosciuto l’ASD Pandha Torino e Giulio ha ripreso a praticare nuoto. La sua prima gara nel 2006 ma il suo tecnico aveva conosciuto Special Olympics e nel 2007 arriva la sua prima gara Special con i preliminari obbligatori prima delle batterie finali, quel giorno abbiamo scoperto un altro mondo! Vedere tanti ragazzi insieme che si impegnavano in questa disciplina per noi famiglia è stato toccante. Giulio ha dovuto imparare che ci sono delle regole che, anche se vanno oltre la sua comprensione, deve accettare. Una su tutte: la regola dello sforzo onesto, quando durante una gara di nuoto è stato squalificato perché era stato più veloce rispetto ai preliminari.
Frequentare Special Olympics ha permesso a Giulio di crescere, organizzarsi, insomma essere autonomo con la sempre puntuale supervisione di tecnici e volontari. Ricordo quando sono stati ospitati presso l’autodromo di Monza, è stata una bella esperienza, è un luogo che non avrebbe mai visto se non avesse avuto quell’opportunità.
Giulio da allora è cresciuto molto, durante le trasferte è indipendente, riesce a organizzarsi e soprattutto non dimentica o perde le sue cose, a volte si impunta ma poi ha imparato a ravvedersi.
Attualmente le attività sportive praticate da Giulio sono bowling, nuoto e ciaspole.
Il bowling è un’attività sportiva a cui Giulio tiene molto ed è particolarmente gratificato nel praticarla. Questo sport gli ha insegnato a concentrarsi e a rispettare i turni per giocare. Lo ama talmente che lo pratica anche al di fuori del Team coinvolgendo anche suo fratello.
Ricordo ancora quanto fosse impaziente di partecipare alle trasferte di Special Olympics in autonomia Dal 2008 non ha mai perso un nazionale o un regionale di nuoto, lo stesso per le ciaspole a partire dal 2016.
La pratica di uno sport è benessere psicofisico per tutti, sia per chi ha una disabilità che per chi non la ha. Lo sport è disciplina e confronto, e il confronto è uno stimolo per migliorarsi sempre. Nel caso di Giulio senza l’ASD Pandha Torino e Special Olympics difficilmente avrebbe potuto intraprendere un simile percorso. Special Olympics si rivela come un continuo incoraggiamento a fare gruppo e vivere le trasferte in autonomia.
La convocazione ai Giochi Mondiali di Berlino 2023 nel bowling è stata una gioia immensa per Giulio e per noi famiglia, un riconoscimento al suo costante impegno.
Giulio in qualità di atleta spera naturalmente di vincere ma, anche se ciò non dovesse accadere, ha capito che l’importante è partecipare, fare squadra, divertirsi insieme, se si vince è meglio ma non è fondamentale. infatti anche in qualsiasi posizione si qualifichi lui alza sempre le braccia al cielo in segno di vittoria.
Luisella Vincis