Alessia Zucchelli

Il volano di Alessia è un sogno tricolore che lei ha imparato a tenere d’occhio e a colpire forte, per mandarlo oltre la rete e oltre ogni ostacolo, per arrivare fino a Berlino. I prossimi Giochi Mondiali Special Olympics aspettano Alessia Zucchelli, 23 anni, da Buffalora d’Adda e il conto alla rovescia accelera nella mente dell’Atleta del Lodigiano che da nove anni ormai, con una racchetta in mano, ha iniziato a prendere la vita al volo.

“Sono orgogliosa di me – dice Alessia – come quando si avvera qualcosa che desideri tanto. Avete presente? Mi metterò la maglia azzurra, avrò di fronte squadre di tutto il mondo e io rappresenterò l’Italia. Di trasferte ne ho fatte tante, mi hanno insegnato ad adattarmi a tante situazioni. Ora tutti insieme (Alessia parteciperà ai Mondiali assieme al compagno di squadra Andrea Aloisio e all’Atleta partner Stefania Herendeu, ndr) pensiamo a Berlino e a conquistare una medaglia, magari d’oro, come i due che abbiamo vinto ai Giochi nazionali di Torino”.

Ha le idee chiare, Alessia, che ama attaccare e difendere, colpire da fondo campo, gli occhi incollati a questo buffo oggetto piumato di 5 grammi, come Harry Potter a caccia del suo boccino d’oro.

“Lo sport e Special Olympics sono una scuola di vita per Alessia – racconta mamma Antonietta – un’esperienza di riscatto che l’ha portata a sviluppare tante abilità a livello personale e sociale. Ripensando al punto da cui siamo partiti, questi traguardi non ce li saremmo mai aspettati”.

Un riscatto cominciato dalla consapevolezza di tirare fuori il meglio, di non arrendersi di fronte alla chiusura in sé stessa di una bambina di tre anni che non vuole giocare con nessuno.

“Alessia non parlava. Era bloccata nel suo mondo. La diagnosi di autismo ci ha portato ad affrontare con lei terapie e a cercare di darle tutte le opportunità per sbloccare le sue potenzialità. Un anno in più di scuola dell’infanzia, i primi progressi, le difficoltà avute nella didattica, perché non era chiaro il confine tra la patologia e il suo carattere. Dopo le medie l’esperienza del centro di formazione professionale che l’ha preparata come aiuto cuoco. È stato proprio allora, però, che maturando lei ha manifestato chiaramente le sue passioni: quella per la sartoria e quella per il mondo dei fumetti”.

Lo sport unificato di Special Olympics arriva alla fine della scuola secondaria di I grado, dopo un’esperienza nella pallamano, e subito si rivela un alleato per tirare fuori il meglio da lei.

“Alessia ha trovato nel Team No Limits dei veri amici, non solo dei compagni di squadra – conferma papà Giovanni, che tre volte a settimana l’accompagna agli allenamenti – è molto legata a Marco, il suo tecnico, e con Andrea condivide diverse passioni, come quelle del cinema e dei fumetti manga. Le soddisfazioni che ottiene sul campo le danno fiducia e la spingono a cercare nuovi progressi. Anche le trasferte hanno un ruolo importante perché la aprono al mondo e accrescono le sue autonomie. Si cresce così tanto che poi possono arrivare delle grandi sorprese come una convocazione internazionale. Quando la presidente Alessandra Sanna ha comunicato la notizia, nostra figlia non ci credeva. Non stava più nella pelle per la felicità”.

A proposito, Alessia ci tiene a ricordare che…

“Recentemente sono stata in Sicilia per un raduno nazionale in vista dei Giochi di Berlino. È stata un’esperienza magnifica. Ci hanno accolto con tanto calore e ho visto dei posti bellissimi. Mancano pochi mesi, ma ci sentiamo già pronti per questo grande evento. A chi dedicherò la mia medaglia? Di certo al mio tecnico, Marco, ma anche ai miei genitori. Vorrei vincere sia in singolare, sia in doppio, così potrei fare due dediche”.

Ma che cos’è lo sport, per Alessia Zucchelli?

“Lo sport è la mia vita – risponde – perché ci trovi tutte le cose che contano come l’amicizia, il divertimento e la crescita. Mi ha insegnato tanto. Per esempio che se ho un sogno devo fare del mio meglio. Ora sono concentrata sui mondiali, ma subito dopo voglio tentare a raggiungere anche su un altro obiettivo a cui tengo tanto: diventare una sarta”.

Intanto a Buffalora, nel paesino lombardo a due passi dal fiume Adda, tutta la comunità è orgogliosa di questa giovane Atleta pronta a sfidare il mondo nello sport che più ama.

“Il sindaco ha dedicato ad Alessia una cena di raccolta fondi pre natalizia – spiega infine mamma Antonietta – tutti sono fieri di lei e della sua tenacia. Per questo abbiamo già prenotato un hotel per seguirla in questa bellissima avventura. Tiferà per lei anche Lorenzo, che con lei si scontra spesso, come accade tra fratelli. Ma a Berlino anche lui sarà felice di sostenere il sogno di Alessia”.

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