Alice è una ragazza solare e allegra, gentile con tutti e sempre pronta ogni qual volta ci sia da divertirsi.
Le sue giornate sono scandite da allenamenti di ginnastica artistica e uscite con gli amici, due tra le sue tante passioni. Nel tempo libero inoltre, le piace scorrere tra i video dei vari social, tra i quali TikTok ed Instagram, sempre curiosa di imparare i nuovi balli e le ultime tendenze.
Alice è nata il 17 aprile del 2005, in una domenica sera come tante. Eppure quel giorno aveva rivoluzionato il nostro tranquillo e pacato ambiente familiare. L’arrivo di un bambino con la sindrome di Down stravolge la vita di chiunque e affrontare quel delicato momento è stato tutt’altro che semplice. Ad alleviare il dolore e a spianare la strada verso l’accettazione è stato il fratello maggiore Edoardo che, dopo il parto, ha esordito con una frase che ha rasserenato tutti: “È la nostra principessa”.
La spigliatezza e la spontaneità di Alice si sono rivelati sin dalla tenera età. Ai sedici mesi ha mosso i suoi primi passi e alla soglia dei tre anni approcciava già con il triciclo. Ad oggi, frequenta il quarto anno di un istituto alberghiero. L’ambiente scolastico è sempre stato un luogo sicuro, dove episodi di bullismo e di emarginazione derivanti dalla discriminazione che spesso (purtroppo) i bambini come Alice subiscono, sono sempre stati bloccati sul nascere da diversi insegnanti incontrati negli anni. L’istituto scolastico da lei frequentato le permetterà, una volta terminati gli studi, di entrare all’interno della gelateria di famiglia, gestita dal papà e nella quale lavora il fratello Edoardo. L’ambiente conosciuto e familiare le garantirà un futuro lavoro attraverso il quale potrà
sperimentare e mettere alla prova la sua indipendenza personale.
I tanti hobby e attività del tempo libero le hanno permesso di stare a contatto con gli altri, ragazzi con disabilità intellettive ma altrettanti senza.
Gli spostamenti e le uscite svolte dalle varie associazioni come AIPD e l’Associazione Sorriso Riviera ASD, le hanno dato l’opportunità di vivere esperienze sempre nuove e stimolanti che vanno oltre il semplice concetto di sport o di attività. Le sono utili per scoprire se stessa e approcciarsi alla vita reale, come il semplice fatto di riuscire a prendere un qualsiasi mezzo pubblico, imparando ogni giorno ad essere più autonoma.
Lo sport
La ginnastica artistica è sicuramente il mondo parallelo in cui Alice può sentirsi davvero importante e non c’è nessun’altra attività che può comparare questa sua grande passione. L’ingresso nel mondo dello sport è avvenuto all’età di dieci anni, quando Alice Sorato, una cara amica e compagna nella ginnastica, raccontò ad Alice della sua esperienza ai Giochi Mondiali Special Olympics avvenuti a Los Angeles nel 2015. Attratta dall’entusiasmo con cui le è stato riportato questo resoconto di viaggio, Alice ha deciso immediatamente di provare ad intraprendere questo percorso sportivo.
Sin dal primo allenamento tutti noi familiari, ma soprattutto la sua ancora attuale allenatrice Lara, avevamo capito che oltre alla passione e al divertimento poteva esserci anche un gran potenziale. L’associazione Sorriso è stata ed è tutt’ora il fulcro della vita sociale di Alice, non solo per lo sport fine a se stesso, ma per lo sport inteso come specchio verso il mondo. La gran parte delle amicizie di Alice, delle sue esperienze nel conoscere gli altri e, perché no, anche le prime emozioni amorose, sono avvenute proprio in questo ambiente. Questo per dire, ancora una volta, quanto lo sport in generale, e la ginnastica artistica per Alice, sia il motore che alimenta lo spirito dei giovani con disabilità intellettive. Lo sport è motivazione contro la sedentarietà e l’isolamento che facilmente posso incontrare nella vita.
Special Olympics rappresenta un’opportunità di crescita e gratificazione di inestimabile valore, lo è per tutta la nostra famiglia e per Alice soprattutto a dimostrazione del fatto che le persone con disabilità possono partecipare agonisticamente a manifestazioni sportive proprio come gli altri, capendo, a loro modo, lo sforzo e la difficoltà del duro lavoro messo in atto in tutto questo tempo.
La convocazione ai Giochi Mondiali Special Olympics di Berlino è stata una magnifica sorpresa. Per Alice è stato un sogno che si realizza, un cerchio che finalmente poteva essere chiuso proprio perché questo evento, lo stesso raccontato dall’amica, era stato il motivo che l’aveva spinta a cominciare questo sport. Si concretizza per lei un momento tanto sognato quanto desiderato.
Il racconto di mia figlia e della sua vita fin ora credo possa essere utile per tutti i genitori e le famiglie che si trovano a fare i conti con la nascita di un figlio con disabilità, che esse siano intellettive o fisiche. Sebbene la difficoltà iniziale sia indubbia, è altrettanto tale la soddisfazione e la gioia nel vederli crescere, imparando anche da loro, da come questi ragazzi affrontano la vita.