Alex Cristian Capponi

I Mondiali di Berlino saranno l’esordio azzurro di Alex Cristian Capponi, ventisei anni di Castelgandolfo, difensore della squadra di calcio a 5 unificato del team Castellinsieme. La sua determinazione, la capacità di guidare i compagni dentro e fuori il campo, saranno doti utili per la nostra nazionale che sfiderà il mondo sul prato sintetico a due passi dall’Olympiastadion, tempio dello sport e sede di dolci ricordi per ogni italiano.

Quando Fabio Cannavaro ha alzato la coppa, infatti, Alex era un bambino di 9 anni, ed oggi a ereditarne il ruolo di difensore è proprio lui.

“Non vedo l’ora – afferma il ragazzo dei Castelli Romani – perché nel primo raduno a Treviso ci siamo resi conto di essere un gruppo forte e affiatato. Vogliamo dimostrare quanto valiamo e guadagnarci la medaglia d’oro. Il mio gioco non è fatto solo di difesa. Mi piace anche impostare l’azione e partecipare alla costruzione del gol. Il calcio è una passione che ho da sempre, da quando mi sono innamorato della maglia nerazzurra dell’Inter, attratto da quei colori. I miei idoli sono Barella e Lautaro Martinez. Da sette anni gioco nel team Castellinsieme, che mi ha portato a giocare tanti tornei, non solo legati a Special Olympics. Spesso mi viene data anche la responsabilità di indossare la fascia di capitano in eventi importanti, come gli ultimi Giochi Nazionali a Torino, dove abbiamo ottenuto un bel secondo posto e ci siamo divertiti tanto”.

La storia di Alex, che ama le canzoni di Ultimo e sogna di andare a un suo concerto, è una sfida continua in cui non si è mai risparmiato.

“È ammirevole il carattere con cui affronta ogni difficoltà – spiega il suo tecnico, Massimiliano Izzo – in qualsiasi situazione riesce a sacrificarsi per raggiungere i suoi obiettivi, cercando di aiutare anche gli altri. Castellinsieme non è soltanto la sua squadra: lui si confida con noi, accetta i nostri consigli e siamo certi che la sua umiltà e la sua serietà lo premieranno sempre, nello sport come nella vita. Siamo orgogliosi del suo percorso, perché sette anni fa Alex è stato tra i primissimi a vestire la nostra maglia ed oggi taglia un traguardo prestigioso e meritatissimo. Quando è arrivata la convocazione è stata una festa per tutto il team. Tiferemo per lui e saremo in prima fila ad accoglierlo al suo ritorno all’aeroporto”.

Il lavoro è un altro obiettivo su cui puntare molto. Dopo il diploma all’Istituto Turistico di Albano, Alex non è mai stato con le mani in mano.

“Mi do da fare – racconta l’azzurro – nel corso degli ultimi anni ho svolto tanti lavori come magazziniere, manovale, giardiniere. Cerco di dare una mano anche alla mia famiglia e per questo lavoro dalle otto di mattina alle quattro del pomeriggio, sperando di arrivare a un contratto stabile prima possibile. Nel resto della giornata penso ad allenarmi per farmi trovare pronto dai tecnici nazionali che ci stanno seguendo nel percorso di avvicinamento ai Giochi e stanno controllando anche il nostro peso, perché possiamo arrivare in ottima forma a giugno. Ormai manca poco. Spero che nella mia maglia ci sia il numero 7 e sono certo che mi saprò adattare durante tutta la trasferta. Stare lontano da casa così tanti giorni mi costringerà a cambiare abitudini, ma la squadra azzurra in quei giorni sarà la mia famiglia e farne parte è la cosa più eccitante che mi sia capitata”.

 

 

 

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