Francesca Sedani

I Giochi mondiali di Berlino sono un sogno preso al volo da Francesca Sedani. L’Atleta azzurra piemontese di Valdilana nel volley unificato ai Giochi Mondiali Special Olympics in Germania, ma questo traguardo che la proietta in avanti, è anche un invito a voltarsi indietro, per rivivere le sfide affrontate, nei suoi 26 anni. Un tempo pieno di rincorse, di solitudine, di tentativi ostinati con la voglia di migliorare.

Scendono lacrime calde di gioia, come una liberazione, quando i ricordi affiorano sentendo quella parola: Berlino.

“Con lo sport ho superato tante difficoltà – racconta l’Atleta biellese del Team Passeportout Valsesia – anche nella vita di tutti i giorni. Stare insieme ai miei compagni e partecipare agli eventi di Special Olympics mi ha aiutato ad affrontare ogni situazione e adesso mi sono guadagnata la convocazione ai Giochi Mondiali. Sarà bello rappresentare l’Italia. Quando me l’hanno detto non ci credevo. Che emozione! Lo sport è importante, per me, perché mi aiuta a superare ogni ansia. Mi piace battere e schiacciare, vincere medaglie, ma soprattutto vivere esperienze insieme gli altri, sentirmi attiva e dimostrare quello che so fare. Perché ora ho imparato a mettermi in gioco”.

Ripartiamo dall’inizio, allora. Dal racconto di mamma Marika e papà Alberto.

“Quando è nata Francesca non eravamo ancora sposati – ricordano – ma siamo sempre stati uniti. La sua infanzia è trascorsa nel calore della famiglia e con l’affetto dei nonni. Alla scuola dell’infanzia e alla primaria sono emersi tempi di apprendimento più lunghi, anche se lei si impegnava molto. Tra tante difficoltà Francesca ha svolto il suo percorso scolastico con determinazione, fino al diploma ad un istituto Socio Sanitario, meritandosi un bell’ottanta. Dopo gli studi, però, è stata dura. Affacciarsi nel mondo del lavoro è stato un passaggio complicato, reso più difficile dalla pandemia che ha amplificato le sue sicurezze e la sua solitudine. Francesca era spiazzata, ma è stato proprio allora che lo sport le ha dato una spinta decisiva”.

Cucita sulla felpa verde del suo team c’è una chiave. Quella che apre tutte le porte delle possibilità, girando nella serratura del mondo.
“È successo tutto per caso – spiegano mamma e papà – un amico ci ha consigliato di rivolgerci all’associazione Passeportout. Sin dalle prime uscite, Francesca si è integrata nel gruppo perché i suoi compagni sono molto disponibili e attenti ai bisogni di tutti. Lo sport unificato ha un valore in più, perché tra partner e Atleta c’è un arricchimento reciproco. Ci si allena molto e si fanno anche escursioni. Insomma, pian piano ci siamo resi conto che la crisi vissuta l’ha rafforzata. Ora sa affrontare le situazioni, siamo sulla strada giusta”.

L’azzurro che l’accompagnerà in questo 2023 da incorniciare, sta anche nello stemma del suo Comune, Valdilana: un municipio appena nato e che nella cerimonia d’inaugurazione del gonfalone tenuta il 21 gennaio scorso ha dato proprio a Francesca l’onore di portarlo, in un gala insieme a una delegazione di Special Olympics.

“È stato un grande orgoglio – confermano mamma e papà – e ringraziamo l’amministrazione che ha voluto sostenere Special Olympics partecipando alla campagna Adotta un campione. Questa opportunità va al di là del suo valore sportivo. Francesca, grazie all’associazione Passeportout, in poco tempo è passata dall’inattività all’essere impegnata in tre allenamenti di nuoto e pallavolo. Grazie ai miglioramenti dimostrati ha avuto l’opportunità di entrare in un progetto di inserimento lavorativo che potrebbe portarla a ottenere un contratto aziendale, viste le capacità dimostrate”.

“Lavorare in un’azienda mi ha reso più autonoma – dice Francesca con fierezza – Nel mio reparto collaudiamo maglie e scarpe prima che vengano spedite in tutto il mondo”.

E quel mondo se lo andrà a prendere a Berlino, insieme alla sua compagna di squadra Ginevra, andando in cerca dell’unica medaglia che manca alla sua collezione, dopo i Play the Games e i Giochi Nazionali estivi ed invernali. La storia di Francesca può essere da stimolo e modello per tante persone e per le loro famiglie.

“Sicuramente – confermano mamma e papà Sedani – Ai familiari consigliamo di non chiudersi in loro stessi, ma di fare un passo in avanti, cercando un’associazione seria in cui inserire i propri figli. Lo sport è una grande molla per poter affrontare la vita e può creare una forte autostima in chi, per tutta la vita, è stato solo scartato o compatito”.

Così, le valigie per Berlino non le farà soltanto Francesca.
“Ci stiamo organizzando per andare anche noi – concludono- perché non vogliamo perderci questa sua esperienza che ci rende fieri di nostra figlia. Francesca saprà caricarsi e vivere l’impegno con tutte le sue forze, come dice il giuramento. I Giochi mondiali lasceranno sicuramente una traccia indelebile in ognuno di noi, grazie a Special OIympics”.

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