Sonia Sechi

Sonia ha  sempre un bel sorriso, contagioso, sorride anche con gli occhi, sarà per questo che, quando la si incontra, è molto difficile non ricambiarlo.

Ultima di 3 figlie avute da giovanissima – racconta mamma Marie – Sonia nasce molto piccolina e nei giorni a seguire perde ancora peso tanto da aver poi necessità di essere messa in incubatrice.
Una volta arrivata a casa e per i successivi due anni sono iniziati i problemi: Sonia si mostrava irrequieta, non dormiva mai e dava segni inequivocabili agli occhi di una madre. Qualcosa non stava andando come avrebbe dovuto, me lo sentivo.

In particolare poteva avere delle reazioni molto forti verso se stessa  quando tentavo di insegnarle qualcosa e non riusciva. Ricordo con dolore i momenti in cui tentava con forza di sbattere la testa al muro e il mio senso d’impotenza e sconforto. Nonostante tutto, non ho avuto mai con lei atteggiamenti diversi rispetto alle altre mie figlie. Sono sempre stata determinata, severa all’occorrenza. Volevo aiutarla a crescere il più possibile e non le ho mai fatto sconti, mantenendo sempre presente e saldo il grande amore per lei, che era, ed è anche oggi, la cosa più importante.

Specie nei primi anni della sua vita Sonia è stata particolarmente legata a me, non voleva lasciarmi mai, non ero libera neanche di girare per casa. Era come se fossimo unite ancora dal cordone ombelicale. A 16 mesi Sonia inizia a camminare ed insieme iniziamo un percorso con un unico obiettivo; migliorare il più possibile la qualità della vita di Sonia.  È stato difficile inserirla all’asilo e poi a scuola, proprio per la sua morbosità nei miei confronti.  Poi logopedia per migliorare la capacità di linguaggio, un sostegno neuropsichiatrico in ospedale, poi privato, problemi ai denti e poi alla vista. Sonia ha avuto tante difficoltà e tanti piccoli traguardi da conquistare, la sua vita e la nostra è stata tutta così.

 

Lo sport

Il momento di svolta, il cambiamento, la rivoluzione di Sonia c’è stata  ed è iniziata in corrispondenza di un momento particolare.
Lo sport ha sempre fatto parte della nostra famiglia, le sue sorelle giocavano a pallavolo e voleva a tutti i costi provare anche lei. Abbiamo fatto diversi tentativi per inserirla in una squadra ma senza successo. Era difficile gestire il suo temperamento, così le palestre non erano mai strutturate adeguatamente per includerla.

Poi un giorno la sua insegnante di sostegno mi parla per la prima volta di Special Olympics. Non nascondo che all’inizio avevo timore di provare, temevo di provocare altre delusioni, altri turbamenti in Sonia.  E invece presto mi sono dovuta ricredere, Special Olympics è il mondo sportivo a misura perfetta per lei, il mondo sportivo inclusivo per eccellenza.

All’inizio ho dovuto convincere Sonia ad “entrare in campo” con sicurezza, nel Team Amico Sport Cuneo, le dicevo: “ Dai che vai ad aiutare gli altri!” e man mano che  si allenava vedevo nei suoi occhi il cambiamento. Era felice, si sentiva importante, utile, riusciva nello sport come mai in nessun altro campo. Si perché Sonia tutt’ora, ad esempio, ha difficoltà con i numeri e nella gestione dei soldi ma nello sport si cimenta in tante discipline diverse con successo: dal calcio femminile al basket, dall’atletica, allo snowboard. Lo sport è la sua dimensione. L’ha aiutata a rendersi autonoma, anche negli spostamenti. Le trasferte nazionali ed internazionali (Shanghai, Atene ed ora Kazan)  a cui ha avuto la fortuna di partecipare come Atleta azzurra del Team Italia hanno rappresentato un’ulteriore spinta verso il mondo fuori le rassicuranti mura di casa.

 

Il lavoro

Si sa le cose belle non accadono mai da sole, spesso e volentieri fanno da apripista ad altre sorprese.

Sonia ha trovato un lavoro a tempo indeterminato ed è felicissima. Lavora nella cucina dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo dove è assolutamente gratificata nello svolgere un servizio per gli altri.  La pandemia non ha arrestato il suo entusiasmo, Sonia ha continuato a lavorare sempre, è stata poi una delle prime a ricevere il vaccino e, anche questo, l’ha resa particolarmente orgogliosa di se stessa.

Oggi spera di poter tornare presto alla normalità, alla sua quotidianità fatta di sport, di squadra ed individuale, di amici e di lavoro naturalmente. Lo sport e il lavoro sono davvero i capisaldi fondamentali per la sua crescita.

 

Una famiglia di grandi donne

Sei anni fa mi sono separata da mio marito – continua Marie – e anche quello è stato un periodo particolare in cui ho visto Sonia diversa, cresciuta, più matura. Mio marito ha avuto fin dall’inizio difficoltà ad accettare sua figlia, non siamo mai stati uniti nel crescerla.

Così siamo rimaste noi quattro donne in quella casa, tuttora ci viviamo, ed io, essendomi occupata sempre della famiglia, non avevo un lavoro e ho dovuto rimboccarmi le maniche. Sonia non mi ha lasciata un momento, mi è sempre stata accanto a sorreggere anche il mio sconforto, ricordo ancora che mi diceva: “ Non ti devi preoccupare di niente mamma, ora io lavoro, posso contribuire alla famiglia”. E così ha fatto; in casa si da sempre tanto da fare. È la verità: in qualche modo la separazione ci ha reso tutte più complici e unite che mai.

La vita continua, oggi mi sono persino iscritta ad un corso di ballo, Sonia viene spesso con me e ci divertiamo tanto insieme, è diventata la mascotte del gruppo. Quel  “cordone ombelicale” che sentivo troppo corto tra me e lei quando era piccola, ora continua ad esserci naturalmente ma ha la giusta lunghezza perché si trova solo dove è giusto che sia; nel nostro animo più profondo.

 

Kazan


Parliamo poco in famiglia dei Mondiali di Kazan, abbiamo timore di stimolare in lei discorsi infiniti che ci tormenterebbero fino alla partenza –  dichiara scherzando la sorella Valentina -. Solo ogni tanto, quando vedo che mangia troppo la incalzo ricordandole che deve essere in forma per l’importante appuntamento con lo sport che la aspetta. Gareggerà nello snowboard,  In particolare in Special Olympics Italia è stata una delle prime atlete donne a gareggiare nello snowboard, ne va molto fiera.

Siamo molto orgogliose di lei e del suo percorso, da parte nostra continueremo a sostenerla  con forza, vogliamo per lei un futuro, il più bello possibile!

 

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