Laurin Schedereit

«Ma signora –  mi diceva una maestra di sci – suo figlio non imparerà mai!»

La mamma di Laurin racconta: Allo Sportclub mi dicevano di scegliere piuttosto il nuoto. Ma io che scio tanto volentieri , me lo ero messo in testa! Poi è successo che Laurin ha avuto l’occasione di fare il suo primo corso di sci in val Pusteria . Che bravo il maestro! E come eravamo fieri!

La storia di Laurin è fatta così: ci sono speranze, cadute, delusioni, paure, dolore, ma anche una forte determinazione, un forte senso di responsabilità che ha portato i suoi genitori a non arrendersi mai di fronte alle difficoltà che la vita ha riservato loro.

 

I primi passi

Nostro figlio Laurin è nato a Merano il 25 Agosto del 1994. La felicità per noi genitori e per i due fratelli è stata grande! Solo dopo due giorni i medici ci hanno detto che Laurin aveva un problema al cuore. Quando poi ci fu comunicato che aveva la sindrome Down. È inutile negarlo,  la grande gioia si è trasformata subito in preoccupazione e dolore.

All’età di sei mesi Laurin è stato operato al cuore a Verona. I suoi fratelli, allora di 5 e 8 anni, sono stati trasferiti dai nonni e noi genitori abbiamo passato quasi 3 settimane in ospedale con lui.

In quel periodo ci siamo spesso domandati come sarebbe cambiata la nostra vita una volta usciti da lì. Io ero insegnante alla scuola elementare, mio marito giornalista in Rai. Ho deciso di lasciare il mio lavoro per poter stare a casa e occuparmi dei figli.
Con Laurin c’erano tante terapie da fare e così i nostri figli, soprattutto Laurin, sono diventati gli unici a riempire le mie giornate.

A due anni, ricordo nitido come fosse ieri, eravamo al mare in spiaggia quando Laurin è riuscito per la prima volta a stare in piedi e a fare i primi passi. Che gioia!

 

La scuola

A quattro anni Laurin ha iniziato a frequentare l’asilo. Devo confessare che mi sono commossa quando l‘ho accompagnato il primo giorno. Ho sentito tutti gli occhi addosso, su di me, la mamma del bimbo “handicappato”.

Nella scuola c’era anche  un‘ altra bambina con la sindrome di Down, aveva un anno in più rispetto a Laurin. Così ho conosciuto un’altra mamma come me. Unite dai nostri problemi, siamo diventate  amiche.

L’asilo distava da casa nostra all’incirca 1,5 Km, ho  scelto sempre di accompagnare Laurin a piedi, impiegando più di una mezz’ora. Era il nostro allenamento quotidiano!

A sette anni Laurin ha iniziato la scuola elementare, anch’essa raggiungibile a piedi. Ha avuto la fortuna di avere una maestra di sostegno tutta per sé, per tutti e 5 gli anni! Gli piaceva molto andare a scuola e fare ogni giorno i compiti a casa con me. Era bravo a scrivere e a leggere, mentre la matematica per lui è sempre stata difficile. Solo dopo aver conosciuto un nuovo metodo a un convegno sulla sindrome di Down a Salisburgo,  abbiamo fatto piccoli progressi. Purtroppo ormai ha già dimenticato molto e oggi ha difficoltà nell’uso dei soldi, dell’orologio e in generale di tutto ciò che contiene numeri e richiede capacità di calcolo.

 

Quando frequentava la quinta classe, d’accordo con la scuola, ha potuto svolgere il suo primo tirocinio, per capire chi poteva diventare da grande dopo la scuola. Ha lavorato per il servizio giardini municipale, ma quello non era proprio il suo ramo. Dopo ha lavorato in una biblioteca,  poi al museo del turismo di Merano, poi ancora in un asilo e a seguire in un negozio alimentare.

Dopo le medie prima lo abbiamo iscritto al ginnasio-liceo (indirizzo socio-pedagogico) di lingua tedesca di Merano; anche lì Laurin ha avuto la fortuna, come durante tutta la sua carriera scolastica, di avere a che fare con una direzione didattica molto disponibile. Purtroppo però nella classe di Laurin, oltre ad un altro coetaneo con disabilità, c’erano solo ragazze, che a quell’età non erano propriamente interessate ad avere contatto con i due compagni disabili. E poi, Laurin era tanto timido. Così le 15 ore accordategli ufficialmente con l’insegnante di sostegno, le ha passate più fuori la classe che dentro.

 

Lo sport

Abbiamo sempre accettato la realtà per com’è. Fin dall’inizio, abbiamo cercato di fare il meglio possibile, responsabilizzando noi stessi sempre al massimo. Per fortuna c’erano tante belle opportunità per Laurin nel tempo libero! In questi anni di adolescenza si stabilì un bel gruppetto di amici formato da ragazzi e ragazze con la sindrome di Down e da noi genitori di conseguenza. Abbiamo organizzato corsi di musica, teatro, nuoto , ballo e badminton. Abbiamo fatto gite, festeggiato compleanni, trascorso vacanze insieme al mare e in montagna.
E soprattutto, in questo bel contesto, c’era lo sport! Ricordo di avere partecipato ad un convegno a Merano sul tema “Sindrome di Down e sport”, era il 2005. È lì che ho sentito parlare per la prima volta dei  Giochi Special Olympics. Sul palco c’era un Atleta che raccontava la sua esperienza. Sono rimasta entusiasta. Mio marito pure.  Fino ad allora anche solo trovare un maestro di sci in grado di accettare la sfida “Laurin” era stata un’impresa.

La prima volta Laurin ha partecipato ai Giochi Nazionali  Invernali  Special Olympics a Pinzolo. Poi non si è più fermato: ha sciato a Sestriere , a Merano 2000 , a Bormio , a La Thuile , a Sappada. Il nostro gruppo di sci e di amici è cresciuto, grazie anche ai bravissimi maestri e volontari.  Siamo un Team,“Sport Club Merano”, ci alleniamo ogni sabato a Merano 2000, passiamo bellissime ore in compagnia. Fa bene ai nostri ragazzi, ma anche a noi genitori.

 

Il futuro

Oggi Laurin ha 26 anni. Dopo aver sostenuto l’esame di maturità a suo modo ma con successo, ha potuto fare più di uno stage all’Ospedale di Merano, in mensa. Questo lavoro gli è piaciuto molto, il capo e i colleghi erano contenti di averlo nello staff.

Visto che Laurin, pur essendo per natura molto lento e riflessivo ama parlare, leggere e scrivere non solo nella nostra madre lingua tedesca, ma anche in Italiano, abbiamo cominciato a credere che un giorno potesse sostenere l’esame di bilinguismo, il famoso “patentino”, senza il quale non puoi ambire ad un impiego fisso in una struttura pubblica nel Sudtirolo.

Dopo mesi di studio e di grande impegno e determinazione, maturata in tutto ciò che fa anche grazie allo sport,  Laurin era pronto a cimentarsi nell’esame. È una conquista difficile per tutti, non solo per una persona con la sindrome di Down. Laurin, a sorpresa, è riuscito a superarlo già al primo tentativo! Che felicità, ce l’abbia fatta!  Dopo poco, anche grazie a questo esame superato, Laurin è stato finalmente assunto come impiegato, nella mensa dell’Ospedale, con un contratto part-time specifico. Che successo!

Da alcuni anni, i suoi fratelli lavorano all’estero, a Bruxelles e a Stoccarda. Nell’aprile del 2020, Laurin è anche diventato zio.  Noi genitori ci godiamo la vita con Laurin ogni giorno, contenti del dono che la vita ci ha fatto con questo raggio di sole.

La convocazione ai Giochi Mondiali Special Olympics a Kazan rappresenta l’ennesima sorpresa, un’altra vittoria da conquistare con impegno e determinazione. Laurin saprà  sciare al suo meglio e saprà anche parlare più lingue ma vestirà con orgoglio la divisa dell’Italia. Poi gareggerà con tutte le sue forze proprio nello sci alpino, la disciplina sportiva che qualcuno credeva non  potesse mai dargli soddisfazione.

In fondo, lo abbiamo capito, Laurin è abile a sorprendere tutti. Noi genitori abbiamo capito anche che le cose più belle sono proprio quelle inaspettate.  Lo stesso vale per quelle che all’inizio sembrano delle sventure, bisogna solo  saperle accettare e, soprattutto,  accettare che ti cambino la vita. Almeno un po’.

Grazie Laurin!

Mamma Gabriele e papà Georg

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