Raffaella non riesce a stare ferma. Balla, salta, chiama gli applausi della gente. Raffaella ha appena vinto una medaglia d’oro che è il tesoro alla fine dell’arcobaleno di una storia bellissima. Una medaglia sui 50 metri stile libero che per la prima volta lei ha esplorato, sfidando sé stessa ai Giochi Mondiali Special Olympics di Berlino. Raffaella, romana verace, classe 1971, potrebbe essere mamma delle altre finaliste che si lasciano coinvolgere dalla sua gioia contagiosa su un podio che traballa dalla felicità.
“Raffaella ha nuotato benissimo questa finale – dice il suo tecnico Lucia Zulberti – ci ha fatto piangere perché se c’era una medaglia su cui avremmo espresso un desiderio quella è la sua. Per il percorso lungo e duro che l’ha portata fino ad oggi. Questo ci fa riflettere sui suoi ancora ampi margini di crescita, sul fatto che la fiducia, le opportunità possono far sbocciare una persone, anche se non è più giovanissima”.
Berlino è un’estasi di sensazioni per una donna che ha superato la perdita dei suoi genitori, il trasferimento in una casa famiglia, che prima di prendere l’aereo per la Germania ha dovuto vincere anche contro la positività al Covid. Adesso si guarda la medaglia d’oro, come i riflessi dei suoi colpi di sole e vorrebbe abbracciare tutto il mondo. Infatti lo fa.
“Dopo la prima vasca pensavo di essere seconda – racconta – ma ho cercato di continuare a spingere. Invece appena ho toccato il bordo mi hanno detto ‘Number one” e ho capito di averle lasciate tutte dietro. Giovanni (Rufo, portiere della squadra azzurra di futsal, ndr) me l’aveva detto stamattina in hotel che avrei vinto. Io non ci credevo ma aveva ragione lui. Allora questa medaglia gliela dedico con tutto il cuore. Non vedo l’ora di festeggiare con lui e tutti i miei amici”.
Raffaella non riesce a stare ferma e ha conquistato un altro oro nei 25 mt dorso.